COMUNICAZIONE MARSUPIALE_IL PROBLEMA DEL SIGNIFICATO

Richiamando il concetto di Toffler della terza ondata, già affrontato nel post "Il ruolo strutturale dell'informazione_La terza ondata", definita come periodo storico dell'umanità in cui il dato catalizzante è l'informazione, è doveroso analizzare il ruolo dell'informazione con l'architettura ed il suo rapporto con essa.
Se il problema dell'informazione diventa un tema centrale a livello sociale ed economico nel 1956, in architettura viene affrontato solamente 40 anni più tardi.
Importante è la centralità della comunicazione, non solo intesa in senso pubblicitario, ma di come l'architettura proietta in se stessa il processo. Va ricordato come la tendenza era quella di esprimere la funzione attraverso la forma, ed è importante questo concetto per comprendere la successiva reazione.
Un esempio fondamentale per capire questo processo è l'Opera House,a Sidney, dell'architetto danese Utzon. In quest'opera si può notare l'operazione di "scollamento", voluta dal progettista, della forma con la funzione. Le grandi "ali di gabbiano" che si elevano dalla pedana, infatti, non richiamano la funzione dell'auditorium. L'opera tende a diventare un simbolo, a comunicare un'idea del progettista, non solo ad esprimere anche attraverso la forma il suo significato funzionale.

IL PROBLEMA DELLA COSCIENZA ESTETICA

A- Il concetto marsupiale dell'informazione
B- Architettura come informazione
C- Concetti derivati dalla pubblicità
D-Il concetto di Modernità
E- La sfida per l'architettura

Con l'avvento della terza ondata si può notare un forte utilizzo delle figure retoriche, che, a differenza della logica matematica, giocano su livelli emotivi, comunicando non più in maniera oggettiva, ma lasciando spazio alla soggettività di chi percepisce l'oggetto.


Questo diventa evidente ad esempio nella pubblicità. Durante la seconda ondata, in epoca industriale, la pubblicità veniva utilizzata per mettere in luce, in maniera oggettiva, le caratteristiche di determinati prodotti.
Con l'avvento dell'informazione, la comunicazione diventa soggettiva, simbolica, concettuale e spesso anche narrativa. Si tende non più a comunicare dati e prestazioni dell'oggetto, ma a raccontarlo, a voler evocare in chi guarda la pubblicità sensazioni e sentimenti, che spesso non vengono percepiti nella stessa maniera o dallo stesso numero di soggetti.

Questo fenomeno, evidente nel settore pubblicitario, non è estraneo all'architettura. Se si dà per scontato che l'oggetti funzioni, che la sua funzionalità sia verificata e soddisfatta, il gioco si spinge verso un livello concettuale e soggettivo, emotivo ed evocativo.

Un esempio molto importante è il museo ebraico di Berlino, dell'architetto Libeskind, già analizzato nel post "Approfondimento_Koolhaas_Libeskind", opera dalla forte carica comunicativa e simbolica.




Un altro edificio simbolo è il museo d'arte moderna di Steven Holl ad Helsinki, in cui Holl individua a monte una forma particolare, il chiasma, un intreccio di nervi ottici, ma anche figura retorica, come figura alla base del progetto. L'importanza di questo concetto alla base del progetto porta l'architetto a dare non solo la forma del chiasma al suo progetto, ma anche il nome allo stesso.


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