L'ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI IN MODELLI_LO SPREADSHEET E IL DATABASE


Per introdurre il concetto di modello utilizziamo sempre un sistema a griglia, all'interno del quale inseriamo delle cifre

A1=1
A2=2

1 e 2 sono cifre, 3 è un risultato, ottenuto dalla funzione somma che abbiamo applicato alle sue caselle. Nella cella A3 allora non abbiamo una cifra, ma un risultato. Le cifre sono delle variabili, così come lo sono le funzioni che posso applicare alle cifre.
Da quì otteniamo un modello, cioè quel sistema che mette insieme variabili attraverso funzioni di tipo matematico.
Il risultato ottenuto può diventare a sua volta variabile.

A3=A1+A2
A3+A4=A5

Se io metto in relazione, attraverso una qualsiasi funzione matematica, un risultato con una variabile ottengo un altro risultato.
Si crea in questo modo un sistema ad albero, in cui se modifico un qualunque fattore (variale o funzione) del mio sistema, automaticamente varieranno tutti i "rami" successivi al fattore che ho cambiato.

Il modello allora ha due caratteristiche fondamentali: è localmente modificabile ed è sistematicamente modificabile (cioè cambia in base alle relazioni all'interno del sistema stesso).
Si introduce così la logica di pensiero What..If. Cosa succede in un modello se cambio un determinato parametro?
Questo nuovo metodo ha valenza interdisciplinare, può essere usato cioè in ambiti differenti.

Il modello ha un rapporto molto stretto con il data-base.

In un data-base le colonne identificano delle categorie, field, e le righe dei moduli della realtà, record
Nelle colonne possono essere inserite informazioni di tipo vettoriale, link, etc., purchè siano omogenee tra loro. Le colonne devono avere infatti una consistenza logica.

GIS: Database in cui sono attivi anche layer bettoriali e bit map.

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